Avvicinarsi alla tecnica del light drifting spesso spaventa molti pescatori perché pensano sia una tecnica difficile da fare in tutte le sue forme. Invece se cominciassimo a pensare che il L.D. può essere considerata una variante del bolentino o della cosiddetta pesca a “correntina”, ecco aprirsi un mondo di possibilità a cui probabilmente molti di voi non avevano pensato.
• Fabio Storelli – TLM Nautica fishing team
Nella mia attività mi trovo a rispondere a molte domande su come affrontare le varie tecniche di pesca e, da qualche tempo, la domanda principale è come affrontare al meglio una sessione di light drifting e quali attrezzature possono essere utili o rivelarsi indispensabili.
Oggi il web è invaso da articoli e video di come potersi organizzare al meglio e spesso condivido le riprese di colleghi e amici pescatori del settore che raccontano molto bene come affrontare una pescata a L.D. ma spesso il pescatore neofita ha bisogno, più che di articoli o spiegazioni super tecniche, di una pacca sulla spalla e quelle quattro nozioni per iniziare perché, come sapete, nella pesca ci sono regole che possono essere infrante per dare spazio alla fantasia a seconda delle situazioni.
Quante volte mi è capitato di preparare una sessione di light drifting a saraghi e trovarmi in mezzo alle palamite, oppure di tentare la pesca agli alletterati e catturare dentici e cernie.
Nella pesca le variabili da considerare sono talmente tante che la parola d’ordine è adeguarsi alle situazioni.
Senza nulla togliere ai grandi nomi che del light drifting hanno fatto il loro stile di pesca, ed a cui mi sono spesso ispirato anche io, nel mio piccolo, ho cominciato a scoprire questa tecnica che fino a poco tempo fa avevo sempre snobbato ma che mi ha regalato fin da subito grandi soddisfazioni.
Primi approcci
Se è pur vero che il light drifting può essere considerata una costola del bolentino è anche vero che se non lo effettuiamo nel modo giusto di mangiate ne vedremo davvero poche. Pensate ad esempio alla grande pasturazione da eseguire e all’esca che tecnicamente dovrebbe nuotare in mezzo alla pastura. Facile? Assolutamente no. Bisognerà considerare la forza della corrente, il peso di amo, girella e qualsiasi altra cosa attaccata al terminale, si dovrà tenere in considerazione se stiamo utilizzando in bobina nylon e trecciato e, non ultimo, l’assetto dell’esca. Tutte cose che, con l’esperienza si fanno in automatico ma che, alle prime uscite, potrebbero dare qualche problema. Non nego che nei miei primi tentativi mi sono trovato nella situazione di vedere la scia di tocchetti di sarde andare in una direzione e la mia esca cadere precipitosamente verso il fondo, ma è proprio da questi errori che si forgia il vero pescatore.
Ancoraggio
Anche l’ancoraggio ha il suo perché. Il dove e il come sono assolutamente fondamentali per non trovarsi poi in difficoltà sia nell’azione di pesca che di pasturazione. Prima di procedere all’ancoraggio provate sempre se nello spot c’è la corrente desiderata. In alcuni periodi dell’anno la corrente potrebbe cessare, aumentare o addirittura cambiare direzione, vanificando tutti i nostri sforzi di una attenta ma inutile pasturazione.
Altro discorso è l’utilizzo del motore elettrico di prua con funzione di ancoraggio elettronico. Questo particolare dispositivo permette di potersi ancorare un po’ ovunque in assoluta precisione e rapidità e allo stesso tempo di variare la posizione dello spot in pochi e semplicissimi passaggi senza alcuno sforzo e perdita di tempo da parte del pescatore.
Elettronica
Anche l’elettronica gioca un ruolo fondamentale nel light drifting, in quanto avere a bordo un buon strumento permetterà al pescatore di capire meglio l’andamento della pastura ed il posizionamento delle esche (soprattutto in caso di poca corrente).
Oggi esistono in commercio diverse apparecchiature in grado di poter gestire l’apertura del cono sonar del trasduttore o, addirittura, gestire trasduttori inclinabili ad altissime prestazioni, che potranno darci informazioni assolutamente precise ed affidabili non solo di quello che succede sotto la barca ma anche a 360 gradi. Tra questi anche il Mega Live di Humminbird ad esempio, che sarà disponibile da febbraio 2021, permetterà di poter vedere “dal vivo” tutto quello che succede a poppa, o a prua della barca. Ma di questo meraviglioso e utilissimo strumento che sarà presto disponibile ne riparleremo a breve.
Fabio Storelli
Grande appassionato di pesca dalla barca, in tutte le sue varianti, fin dalla tenera età. Negli anni si è fatto rapire dall’interesse anche verso l’elettronica di bordo, come ecoscandagli, motori elettrici e gli irrinunciabili ROV subacquei, che Fabio utilizza per scoprire i segreti di vecchi e nuovi spot di pesca. Dal 2017 è CEO di TLM Nautica, il noleggio barche in Liguria, a Santa Margherita Ligure, con cui riesce a far divertire i pescatori di tutto il mondo a bordo delle barche disponibili a noleggio, super attrezzate per la pesca.
Per ulteriori contatti: www.tlmnautica.it