Non una semplice canna da pesca, bensì 100% di qualità sartoriale e tecnologia made in Italy. Questa è AB1 Pry Acid.
• Redazione
Si fa presto a dire “canna da pesca”. In alcuni casi questo termine è limitativo e sminuitivo nei confronti di un prodotto che nasce dalla ricerca accurata e dalla tecnologia che supporta questa ricerca, così come l’impiego di materiali e componenti innovativi in grado di rendere sempre più leggere le canne ma nel contempo più performanti. E’ possibile tutto questo? Assolutamente si! Basti pensare ad un’azienda che è entrata a far parte del mondo della pesca sportiva da non così tanto tempo, ma che ha bruciato le tappe forte di una tecnologia che già ben conosceva per altri settori e grazie alla volontà ed alla capacità d’investire al fine di ottenere dei risultati importanti, ed i risultati si vedono.
Questa prefazione è dovuta parlando di una canna a marchio AB1 Tackle, l’azienda bergamasca dei fratelli Bellebono che ha già rivoluzionato il mondo dei roller e che ora si sta allargando verso le canne da pesca sfruttando due tecnologie di base differenti tra loro anche per filosofia: con roller (sono costruite e firmate da Italo Busi), Pry Acid (sono costruite e firmate da De Prado Custom Rods). Proprio in questi giorni canne di entrambe le tipologie sono sottoposte a test estremi alle Isole Canarie con Gianluca Zambernardi, Zambo, in combattimento con i grandi tonni che lì arrivano tranquillamente a 300/400 chilogrammi. La prima canna a marchio AB1 che andiamo a presentare è una canna mono fusto, con pedone passante in carbonio AB1, porta mulinello in carbonio strutturale AB1, passanti ring con frame in titanio e pietra zircone. Sfrutta la tecnologia Pry Acid di Antonio De Prado ed è un attrezzo che pesa 700 grammi con ripartizione 30 libbre (90°) – 50 libbre (90°) – 80 libbre (90°) e 100 libbre (45°), quindi costruito per un impiego a largo raggio, a partire già con prede di peso intorno ai 15 kg. sino al fast limited di 450 kg., e questa è realtà certificata.
Le canne AB1 Pry Acid sono costruite “una ad una” fuori dalle dinamiche di serialità commerciali, in una filiera chiusa AB1, senza il coinvolgimento di terzisti, quindi senza passaggi di mano. Simulando ad esempio differenti condizioni di cattura, si vede che da 2 a 5 Kg. la vetta della canna scende in modo indipendente rispetto all’intero asse. Salendo a 7 Kg. e fino a 14 Kg. invece la sollecitazione passa alla base della cima e sul pedone, con il porta mulinello che descrive un angolo di 3° assecondando la flessione. Il top del drag si ottiene con un peso di 18 Kg, una situazione che porta la cima a flettere con angolo di 35°, che si estende sino a 45° con l’aumentare del peso sino a 20 Kg. L’importanza dell’utilizzo sia del pedone che del porta mulinello in carbonio strutturale è visibile nel comportamento dell’attrezzo, che mantiene una progressione indipendente nelle tre parti principali (vetta, cima e pedone) senza mettere in luce perdite di potenza o dar vita a parabole. In questo modo si potrà assecondare la fuga iniziale del pesce senza correre il rischio di perderlo, sino al recupero definitivo. Ovviamente, come consuetudine, ampia possibilità di scelta e di personalizzazione in tema di colori, per customizzare ogni singolo attrezzo. Per ulteriori info: www.ab1tacke.com