Una walkaround comoda da usare sia di giorno che di notte nonostante i suoi “soli” sette metri di lunghezza fuoritutto. L’abbiamo provata in coppia con il nuovo Suzuki meccanico da 225 cavalli e le prestazioni sono davvero brillanti
• Luciano Pau

Quando si parla di IDEA MARINE si parla di un brand tutto italiano che ha messo a frutto quarant’anni di esperienza nel settore per dar vita a una produzione non numerosissima, ma ben centrata di modelli. Barche per tutti, dal neofita al più esperto, ma comunque destinate a un pubblico che ama la praticità e anche, se necessario, la trasportabilità dell’imbarcazione su carrello. Per questo motivo l’azienda di Mesagne, località in provincia di Brindisi, propone al momento imbarcazioni la cui massima misura fuoritutto è di 8 metri. Si tratta di modelli open e walkaround, entrambi per la navigazione diurna, ma con i walkaround anche la possibilità di riposare di notte in qualche baia o in porto, provando l’esperienza del campeggio nautico. Quando si parla di Suzuki invece, si parla di una delle aziende leader nel settore dei fuoribordo. Cosa dire di questo poliedrico brand che già non sia stato detto? Miscela tecnologia e innovazione, è alla continua ricerca di migliorie a salvaguardia dell’ambiente e dei consumi (anch’essi peraltro legati non solo al portafoglio ma anche a un minore inquinamento). Suzuki vanta una gamma “no limits” per quanto concerne le potenze e, almeno fino al momento della pubblicazione di questo articolo, la sua punta di diamante svetta a 350 cavalli, anche se sappiamo di un nuovo arrivo già in questi mesi. Ma non voglio rovinarvi la sorpresa. Il fuoribordo montato a poppa di questa IDEA 70.2 WA è il DF225T, una potenza nuova, con la sua architettura esacilindrica a V di 55°, la cilindrata di poco più di 3.5 litri, il doppio albero a camme (DOHC) e tutta la tecnologia nota legata al brand Suzuki e derivante dai “gemelli con Drive-by Wire”. Ciò in cui si differenzia dagli altri motori di gamma, oltre che per la potenza, sono però alcuni dettagli. In primis il fatto che è disponibile “solo in versione meccanica” e non elettronica; poi che ha adeguato il look della calandra agli ultimi modelli della Casa giapponese, con linee più aggressive e due griglie cui spetta anche un compito tecnico e non solo estetico: ossia quello di aspirare l’aria e indurla nei condotti di aspirazione ma solo dopo aver separato il combustibile dall’umidità contenuta nell’aria, al fine di ottimizzare il rendimento in camera di scoppio del carburante. Gli stessi condotti ora si presentano in soluzione “multistadio”, ossia di differente lunghezza, per essere alternativamente impiegati a seconda del regime di giri e delle prestazioni richieste al fuoribordo. Mi stacco un attimo dal motore e torno ora a parlare della IDEA 70.2 WA, un’imbarcazione che miscela le necessità di un piccolo nucleo familiare, o anche solo di una coppia, che voglia provare l’esperienza del camping nautico con tutta l’indipendenza che è in grado di offrire. E per ottenere ciò è stata progettata una cabina che propone un’altezza interna adeguata, in modo da non sentirsi soffocati, e anche un locale toilette separato corredato sia di WC marino che di lavello con rubinetto.
La zona notte è prodiera, composta da un unico letto matrimoniale sfruttabile anche con un bimbo, aerata da oblò circolari sulle pareti e arricchita da un mobiletto all’ingresso. La luminosità è garantita dal bianco della vetroresina abbinato al colore chiaro dei cuscini e dei mobili, ma anche dai faretti incassati sul cielino. Se di notte l’IDEA 70.2 WA offre spazio a sufficienza, di giorno, negli spazi esterni, vengono esaltati gli spazi condivisibili. A cominciare dall’ampio prendisole sulla tuga (quasi 4,5 m2), composto da doppio cuscino trapuntato culminante in due cuscini rialzati (tipo chaise longue) e nello schienale fissato anteriormente la postazione di guida. Se si vuole navigare seduti con la schiena morbidamente appoggiata, con un po’ di accortezza, è pertanto fattibile. A protezione laterale e frontale c’è un corrimano in acciaio che termina, a prua, con un gradino in legno che sormonta l’ancora e il vano per il calumo. In questo modo è anche comodo scendere/salire su/da un pontile ormeggiando di prua. Da estremità a estremità, passo ora a poppa. Sono disponibili due plancette, di cui una munita di scaletta retrattile, e da qui si può accedere al motore per qualsiasi intervento, si può salire/scendere da/in acqua, e entrare in pozzetto attraverso un’apertura ricavata sul lato destro poppavia del divano. Questi è disposto a baglio e può accogliere sino a tre/quattro persone. Nella parte sottostante ospita la cala dei servizi e il suo schienale è ribaltabile verso il motore, per ottenere, all’occorrenza un secondo solarium, seppur più contenuto di quello prodiero. Proprio all’ingresso del passaggio che conduce in pozzetto la doccia svetta da una nicchia ricavata nella murata, pronta per essere usata per dissalarsi o anche solo per sciacquare il piano di calpestio. Qui l’acqua portata a bordo dopo il bagno viene evacuata attraverso valvole disposte orizzontalmente sul piano di calpestio, comunicanti direttamente con l’esterno dello scafo. Trattandosi di una barca per uso familiare o con gli amici, lo spazio per l’ospitalità è basilare. Pertanto, oltre alla possibilità di posizionare davanti al divano un tavolo su stelo, spiccano due poltroncine abbattibili sulle murate, ben conservate da apposite nicchie. Così quando servono si aprono, altrimenti restano a filo murata e non danno fastidio. Mono-fuoco a gas e lavello appaiono ribaltando in avanti il divano di pilotaggio, mentre il frigorifero in acciaio rimane sempre perfettamente a vista. Sui trincarini spiccano le bitte di ormeggio, alcuni portacanne a incasso e i carichi di acqua e carburante. La postazione di guida infine si estrinseca attraverso un divanetto doppio di seduta e una console che condivide il suo spazio a metà con la porta scorrevole di accesso alla cabina. Sui piani inclinati trovano posto i vari strumenti, la bussola, un cassetto porta-oggetti. In basso è presente il poggiapiedi e in alto pilota e co-pilota sono protetti da tientibene e parabrezza, quest’ultimo interrotto nella parte terminale degli angoli al fine di permettere una comoda presa con le dita. Su ambo i lati, infine, i gradini che permettono l’accesso al prendisole anteriore.
In acqua
Mi trovo in Adriatico, a Misano per la precisione, meta di un meeting organizzato da Suzuki Marine proprio per la presentazione in acqua dei motori meccanici. Inizio subito a sottolineare che, come detto in apertura, il motore, oltre a proporre una potenza nuova, non fruisce della tecnologia “elettronica” apprezzata dalla stragrande maggioranza dei diportisti in quanto rende tutto più facile e comodo. Manovre, inversioni di marcia e anche accelerazioni brucianti, azzerano le “grattate” degli ingranaggi, ma soprattutto rendono rapide le risposte. Però, per alcune categorie di naviganti, in particolare per chi con i motori ci lavora, troppa morbidezza non viene vista in modo positivo, e si preferisce pertanto optare per un sistema meccanico più tradizionale e se vogliamo meno elaborato. La restante tecnologia del motore è invece condivisa con gli altri modelli di gamma, come l’albero disassato, il sistema di distribuzione a catena con tenditore automatico, e anche il Keyless Start System. In più, ancora da segnalare, la novità del sistema di regolazione del tilt, che ne limita l’inclinazione, e il supporto al sistema SDSM+, per controllare i dati del motore prima di iniziare la navigazione direttamente dal proprio cellulare. Non mi resta quindi che andare a provare in mare questo DF225, a sua volta equipaggiato con un’elica 3 pale 14 ¼ x 19”. I pesi a bordo al momento del test sono stimati in quasi 2,3 tonnellate, comprendendo la stazza dello scafo (circa 1.500 kg), le quattro persone imbarcate, il motore e i 100 litri di carburante. Fruiamo di un mare calmo con sole e tale circostanza mi permette di mettere alla frusta motore e imbarcazione. La reattività del motore permette di planare in soli 3,2“ a una velocità di 8,5 nodi. Cerco di abituarmi velocemente al ritardo d’innesto del monoleva meccanico rispetto a quello elettronico e devo ricordarmi che ogni cosa va lievemente anticipata prima di avere la reazione sperata. Si tratta di centesimi di secondo, intendiamoci, però è bene sottolinearlo, così come una maggior resistenza nell’inserimento delle marce, in particolare quando dalla marcia avanti si necessita passare alla retromarcia. L’imbarcazione è reattiva e collabora bene nelle varie manovre.
Per toccare i 20 nodi occorre salire a 4.000 giri, mentre da questa velocità ai 500 giri successivi il salto è notevole. A 4.500 giri si naviga infatti a 26 nodi. Ho il trim “tutto sotto” e con un colpo d’occhio verifico i consumi a questo regime. Bene, si tratta di 44,3 litri/ora, non molti, soprattutto considerando, come sempre, quella di 26 nodi una velocità comoda da crociera. Continuo a premere sulla leva mantenendo ancora il trim in negativo. A 5.950 giri tocco il picco più alto di prestazioni in assetto negativo, ossia i 35 nodi. Per tirare fuori i 50 giri mancanti e poco più devo far lavorare il regolatore di assetto al 50% della sua corsa, e ciò mi permette di raggiungere i 6.100 giri e i 37 nodi. I consumi a questo regime si attestano sugli 87 litri/ora. Per chi vuole di più consiglio di optare per qualche cavallo extra, tanto l’imbarcazione ne può montare sino a 300 anche se per un uso tranquillo e parsimonioso una potenza come questa può essere considerata quella ideale, anche considerando che il Cantiere dichiara quale potenza minima installabile i 150 cavalli. E veniamo alle conclusioni e al comportamento in acqua di entrambi. Scafo asciutto e reattivo, un po’ di durezza sulle onde appositamente create, però è pur sempre un sette metri, quindi perdonabile e accettabile. Corretta la piega in virata, così come l’uscita dall’onda e il ri-posizionamento in traiettoria originale. Per il motore una conferma, per consumi, silenziosità e grinta. Mi è piaciuto il comando meccanico? Ni, nel senso che potendo scegliere scelgo tutta la vita quello elettronico, però comprendendo le necessità di alcuni e trovo sensato l’intervento e la scelta di Suzuki Marine a loro favore.
Caratteristiche tecniche
| Categoria di progettazione CE | C |
| Lunghezza f.t.: | m. 6,99 |
| Larghezza f.t.: | m. 2,50 |
| Peso senza motori: | kg. 1.500 circa |
| Regime di rotazione | 5000 – 6000 rpm |
| Potenza max installabile: | 300 hp FB |
| Posti letto: | 2 |
| Carburante di serie: | litri 200 |
| Acqua di serie: | litri 70 |
| Portata persone | n.10 |
| Motorizzazione prova | 1 x 225 Suzuki V6 – eliche in acciaio 14 1/4 x 19” |
| Costruttore: | Cantiere |
Prezzo di listino (I.V.A. esclusa): € 37.500 solo scafo
Caratteristiche tecniche SUZUKI DF225T
| Modello | DF225T V6 |
| Tecnologia | 4 Tempi |
| Potenza | 225 hp (165,5 kW) |
| Regime di giri | 5.000 – 6.000 giri/min |
| Motore | 6 cilindri a V 55° DOHC 24 valvole |
| Cilindrata | 3.614 cc |
| Alesaggio per corsa | EFI (Electrical Fuel Injection) |
| Alternatore | 12V – 54 A |
| Rapporto di riduzione al piede | 2,29:1 |
| Peso a secco con elica | 275 Kg in versione X |
| Colori | Black/White |
Prezzo di listino (I.V.A. inclusa): € 21.050 in colore Black o White
Importatore e distributore esclusivo per l’Italia
SUZUKI ITALIA S.p.A.
C.so Fratelli Kennedy, 12
10070 – Robassomero (TO)
Tel. Numero Verde 800-452625
www.marine.suzuki.it
Rilevamenti
6.1003787 trim 50%
| Giri | Nodi | Consumi totale |
| 650 | 2,7 | 2,1 |
| 1.000 | 3,6 | 4 |
| 1.500 | 5/td> | 6,3 |
| 2.000 | 6,7 | 10,8 |
| 2.500 | 7,5 | 15,1 |
| 2.800 | 8,5 | 16,2 limite planata |
| 3.000 | 10 | 21,7a |
| 3.550 | 11,6 | 26,7 |
| 4.0500 | 20,7 | 32,4 |
| 4.500 | 26 | 44,3 |
| 5.000 | 28 | 50 |
| 5.500 | 32 | 66 |
| 5.950 | 35 | 87 |
Condizioni generali di prova
Meteo: assenza di vento, mare calmo, sole
Carichi: 4 persone, dotazioni di bordo, 100 litri di carburante
- Velocità minima in planata 8,5 nodi
- Velocità di crociera economica 26 nodi
- Velocità di crociera veloce 32 nodi
- Velocità massima raggiunta 37 nodi
Produttore
IDEA MARINE
Via Antonio Montagna, 2
72023 – Mesagne (BR)
Tel. +39 0831/738637
www.ideamarine.eu
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Luciano Pau
Giornalista iscritto all’Ordine Interregionale del Lazio e Molise dal 1995, vanta un’esperienza di oltre 35 anni nel mondo della nautica e dello sport, tra cui la pesca, che segue ormai assiduamente da oltre 10 anni. Ha collaborato per vent’anni con alcune delle principali riviste del settore nautico e pesca, occupandosi di test d’imbarcazioni e di gommoni, di articoli tecnici legati alle tematiche nautiche e motoristiche in genere, di elettronica, attrezzature da pesca e seguendo eventi a livello nazionale ed internazionale. Oggi è direttore del web magazine Fishing Boat Magazine ed organizzatore di eventi.












































